Forlimpopoli

A differenza delle altre Rocche del territorio, tutte abbarbicate su cucuzzoli rocciosi, quella di Forlimpopoli sorge in pianura.

Venne infatti eretta a presidio del territorio circostante tra il 1361 e il 1363 per volontà del cardinale Egidio d’Albornoz sulle rovine della cattedrale romanica, fatta demolire dallo stesso nel corso delle rappresaglie che avevano portato alla totale distruzione della città. Alla fine del XV secolo, sotto la signoria prima degli Ordelaffi poi di Gerolamo Riario e di Caterina Sforza, la struttura originaria assume l’attuale forma quadrangolare, con le torri d’angolo a sezione circolare e i camminamenti di ronda coperti.

La Rocca passò quindi prima ai Rangoni di Modena poi agli Zampeschi che la privarono della funzione militare facendone una dimora ‘principesca’. Ceduta alla nuova municipalità in epoca napoleonica subì numerose modifiche: dal parziale riempimento dei fossati all’apertura delle quattro grandi arcate che mettono in comunicazione la corte interna con la piazza principale della città.

Oltre ad essere una delle meglio conservate di tutta la Romagna (tanto che se ne può percorrere per intero il giro dei camminamenti), la Rocca di Forlimpopoli si caratterizza anche per la varietà degli utilizzi. Nella parte settentrionale c’è infatti la sede del Municipio, con i suoi uffici quotidianamente frequentati dai cittadini, mentre nella parte meridionale, all’imbocco del duplice ponte levatoio, si trova lo storico teatro “Giuseppe Verdi”, oggi attivo principalmente come cinema, in cui si consumò, nel 1851, il celebre assalto del Passatore di cui rimase vittima anche la famiglia di Pellegrino Artusi, inducendola quindi a lasciare la città per trasferirsi a Firenze.

Negli ambienti al pianterreno, infine, è ospitato il Museo Archeologico “Tobia Aldini”, che espone reperti dal Paleolitico inferiore fino all’età rinascimentale, con particolare attenzione al periodo romano, allorchè – nel corso del II sec. a. C. – venne fondata la città di Forum Popili. Non solo: la corte interna accoglie nel periodo estivo diverse festival musicali di rilievo nazionale (come il ‘Festival di musica popolare’ e ‘Forlimpopoli Didjin’Oz’), incontri culturali, rassegne teatrali e cinematografiche e rievocazioni storiche (come ‘Un dè int la Ròca’). Per la sua posizione centrale nella città, la Rocca è punto di riferimento e sfondo dei principali eventi culturali durante tutto l’anno, a partire dalla ‘Segavecchia’ e dalla ‘Festa Artusiana’.

Forlimpopoli Casa Artusi

Istituito nel 2007, “Casa Artusi” è il primo centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina domestica italiana. Ospite del complesso monumentale della Chiesa dei Servi, combina “sapere” e “saper fare” attraverso la biblioteca (con i manoscritti di Artusi ed il suo carteggio), la scuola, il ristorante, il museo e la proposta di grandi eventi.

Forlimpopoli Museo Archeologico "Tobia Aldini"

Ospitato al pianterreno della Rocca, il Museo illustra la storia del territorio dall’epoca preistorica al Rinascimento. Di particolare rilievo i grandi mosaici figurati di epoca romana e le caratteristiche anfore ‘foropopiliensi’. Nella sala maggiore sono inoltre visibili i resti della cattedrale romanica distrutta a metà del Trecento.

Forlimpopoli Chiesa dei Servi

Edificata dalla seconda metà del Quattrocento su un preesistente oratorio, ha assunto l’attuale fisionomia nel Settecento con l’innalzamento dell’imponente tamburo ellittico e gli eleganti decori di gusto tardobarocco. Al suo interno sono conservati una preziosa Annunciazione di Marco Palmezzano (1533) e un organo con le portelle dipinte da Livio Modigliani (1576). Pur essendo ancora dedicata al culto, è spesso utilizzata per incontri, convegni, mostre e concerti.

Forlimpopoli Teatro Verdi

Edificato a inizio Ottocento, il piccolo Teatro – ancora oggi attivo principalmente come sala cinematografica - occupa quello che doveva essere il ‘salone d’onore’ della Rocca. A fine secolo la sala fu dotata di due ordini di gallerie sostenute da esili colonnine in ghisa, un vero e proprio unicum, ancora oggi, fra i teatri romagnoli. In platea una lapide rievoca la celeberrima incursione della banda del Passatore del 25 gennaio 1851 di cui fu vittima, tra le altre, anche la famiglia di Pellegrino Artusi.

Forlimpopoli Loggia della Misura e Loggia della Beccheria

Entrambe affacciano sulla piazza Pompilio ricavata a metà Ottocento dall’interramento di una parte del fossato della Rocca. La Loggia della Misura (o Foro Annonario), costruita nel 1817, si caratterizza per le sobrie colonne di ordine toscano ed ospita due lapidi dedicate ai pularul (pollivendoli) e ai baruzér (birocciai). Poco distante, la Loggia della Beccheria, con il suo caratteristico porticato, fu costruita nel 1865 per ospitare le attività di macellazione e vendita delle carni.

Forlimpopoli Parco Fluviale dello Spinadello

A pochi minuti da Forlimpopoli si trova l’oasi naturalistica del Parco dei Meandri del Fiume Ronco. Vi si accede dal centro visite dello Spinadello, ricavato dall’ex acquedotto omonimo realizzato alla fine degli Anni Venti del Novecento in stile razionalista, su cui spicca la scritta tridimensionale «Acquedotto Spinadello» in caratteri futuristi.

Forlimpopoli Basilica di San Rufillo

Intitolata al primo Vescovo di Forlimpopoli e patrono della città, la chiesa è sorta fra il VI e l’VIII secolo. Fra il 1819 e il 1821 assunse le attuali forme neoclassiche. Spiccano sulla facciata gli splendidi sepolcri cinquecenteschi in pietra dei signori di Forlimpopoli Brunoro I e Brunoro II Zampeschi, mentre l’interno conserva importanti dipinti di Luca Longhi, Francesco Menzocchi, Giuseppe Marchetti e Museo Archeologico Paolo Bacchetti.